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E se non fosse solo “la ragazza di”?

Come ci si deve sentire ad essere conosciuta  da tutti come la fidanzata di un notissimo fotografo, specialmente quando il fotografo in questione è Robert Capa?

Che cosa può portare una ragazza a rischiare e a sacrificare la propria vita a soli 26 anni, sul fronte di guerra, con una macchina fotografica tra le mani e in nome di un ideale?

La ragazza con la Leica di Helena Janeczek, il romanzo edito da Guanda (2017) e vincitore del Premio Strega 2018, ricostruisce la figura di Gerda Pohorylle, meglio conosciuta come Gerda Taro, la prima fotoreporter a perdere la vita sul campo di battaglia, schiacciata da un carro armato durante la guerra civile spagnola. Correva l’anno 1937 e i funerali furono celebrati a Parigi, lo stesso giorno in cui avrebbe compiuto 27 anni, il 1° agosto.

Gerda Taro, tedesca di origini ebraiche, attivista politica prima di diventare fotoreporter di professione, scoprì e sviluppò la sua passione per la fotografia a Parigi, dove conobbe il fotografo ungherese Endre Friedman a cui lei stessa assegnò il nome di “Robert Capa”, un po’ per gioco e un po’ seriamente convinta che fosse il nome adatto per creare un personaggio. E di fatto ci riuscì. Robert Capa rappresenta ancora oggi l’emblema del fotografo di guerra.

I due decisero di partire insieme in Spagna per testimoniare, attraverso le loro foto, cosa accadeva sul fronte durante la guerra civile. Sempre al fianco l’uno dell’altra, realizzarono degli scatti che hanno fatto il giro del mondo, mostrando a tutti l’atrocità degli scontri e, allo stesso tempo, la bellezza di chi resiste.

Molto si è detto sulla coppia Capa-Taro. Si dice anche che alcuni scatti attribuiti a Capa siano in realtà di Gerda.

Ma il libro non si concentra esattamente su questo.

La scrittrice, partendo da un attento e intimo lavoro di ricerca e ripercorrendo a ritroso la vita di lei, riesce a restituire l’immagine di una ragazza giovane, coraggiosa e carismatica attraverso tre diversi punti di vista, tre differenti narrazioni di chi ha conosciuto e vissuto Gerda prima che diventasse “la fidanzata di”. Quando ancora era una studentessa, partecipava alle riunioni e alle attività politiche, era curiosa e faceva molte domande, condivideva la stanza con un’amica e per sbarcare il lunario batteva sulla macchina da scrivere.

E allora, ecco chi è stata Gerda Taro per il suo spasimante, per la sua migliore amica e per il suo tanto amato “ex”.

 

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