Mi ricordo ancora quando una mia amica disse “Ricordami che devo dare i Pantone a Matte!” e io, da persona cresciuta al di fuori dai licei artistici e dalle accademie, pensavo che “Pantone” fosse un termine slang per indicare dei pantaloni. Con molta diplomazia mi rispose sogghignando “Ehm no… I Pantone sono dei colori!”. Da quello scivolone Walnut Brown 112, ho scoperto che esistono varie tonalità di colori classificati in maniera sistematica attraverso codici numerici.
Il Pantone Color Institute ha identificato che il colore trend del 2020 sarà il Blue 19-4052.
Leatrice Eiseman, direttrice esecutiva dell’istituto, ha spiegato che questo tipo di blu è consistente e affidabile, un porto sicuro per questi tempi isterici che richiedono fiducia e speranza. Ci incoraggia a espandere i nostri orizzonti, ci stimola al pensiero profondo e incoraggia il flusso comunicativo.
Sebbene siano principi in parte condivisibili, i commenti pseudofilosofici non hanno mai avuto appeal su di me, infatti nemmeno questa volta rivoluzionerò il guardaroba né mi truccherò più spesso di blu per aumentare la mia visibilità su IG. Sarò cinica, ma io vedo solo una teoria del colore al servizio della società dello spettacolo o, la cromoterapia come spinta della produzione di massa…
Quando ho letto la notizia però, i miei neuroni hanno sparato facendo risuonare una canzone che non ascoltavo da tempo. Questa è la magia delle analogie e delle sinapsi che funzionano, il risvolto positivo della sovraesposizione quotidiana alle inutilità mediatiche (tra cui le filosofie ad uso commerciale o, ancora peggio, gli spot motivazionali). Sfrutterò quindi questo Classic Blue come tema da poter esplorare e sì, aihmè, espanderò i miei orizzonti aumentando il mio flusso comunicativo nel tripudio del web.
Non credo che gli Spain pensassero proprio al Blue 19-4052, ma il loro Blue mood è estremamente piacevole. La tonalità Pantone ha una vibrazione serena, mentre il blu degli Spain è un freddo rifugio, è il dominio della malinconia che esercita tutta la sua potenza più greve nei 14 minuti di World of Blue.
Tutto l’album è per me una cesura. Mi trasporta in una immaginaria fonte termale dove perdere la cognizione del tempo moderno osservando la neve che cade e inesorabilmente vaporizza a contatto con l’acqua calda.
[Sì, siete liberi di pensarmi come una scimmia della neve giapponese. NdA]
Gli Spain sono il gruppo di Josh Haden, figlio del famoso bassista jazz Charlie Haden. Sono stati etichettati come slowcore / alternative pop / jazz pop. Ma ciò che sono veramente è blu. Infatti il disco che vi propongo di ascoltare è: The Blue Moods of Spain, anno di pubblicazione 1995. Buona cesura.