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Confessioni dagli abissi

Un’estate di qualche anno fa, nel mese di agosto, mi sono trovata improvvisamente ricoverata in un reparto di psichiatria. Avevo perso le staffe e, insieme a me, c’erano altre persone, lì per lo stesso motivo. Mi ricordo di un gruppo di donne che un pomeriggio, nel cortile del “repartino” (lo chiamano così) , non sapendo cosa fare (la vita lì dentro è di una noia letale), ho iniziato a “intervistare”. Mia madre mi aveva lasciato un quaderno sul comodino ed io ho riempito la prima pagina con i loro racconti , promettendo di scrivere qualcosa su di loro, su di noi. Stasera ho ritrovato quel quaderno e un impulso irresistibile mi ha spinta fino al computer per stendere queste poche righe. I loro nomi sono di fantasia. Se mai capiterà loro di leggere Il Mercato del Pesce, spero che gradiscano la mia creatività.

Allora ragazze perché siete finite qui?

PESCE SPADA: Ho perso le staffe in casa. Non sopporto mia madre, è intollerante, svilente. A volte, quando litighiamo, vorrei sopprimerla.

PESCE TARANTOLA 1: A casa ho dato fuori di testa, finché mi sono trovata disperata alla guida di una macchina e l’ho distrutta. Così hanno pensato bene di imbottirmi di farmaci, senza alcuna assistenza psicologica.

PESCE TARANTOLA 2: Mio marito mi tradisce, ne sono convinta…. Lei conosce mio marito, vero??

ANIMA FRAGILE: Ho provato a farla finita, buttandomi  dal terzo piano. Ma non ci sono riuscita e ora sono qui, non posso fumare, ho male dappertutto … Hai una sigaretta da darmi?

ANIMA ALLEGRA: Ho tentato il suicidio, ma sono intervenuti prima. Nessuno l’avrebbe mai detto. Ora sto aspettando il mio ex marito, viene sempre a trovarmi da quando sono qui.

PAZIENZA: Il padre di mio figlio, nato pochi mesi fa, sostiene che io non sia una buona madre. Mi hanno portata qui e adesso posso vedere il mio bambino solo una volta a settimana, sempre accompagnata da qualcuno.

(Nel frattempo passa il PESCE MARTELLO, l’unico uomo nei paraggi. Indossa un camice bianco e giura di essere il primario della psichiatria, con 50 anni di esperienza alle spalle. Ricorda i bei vecchi tempi, quando il “repartino” era animato a dovere, c’erano le sdraio e si passava tutto il giorno a prendere il sole e a giocare a carte. Ha in tasca un telecomando e quando decide di scappare – a lui non piace questo verbo, preferisce dire “allontanarsi”- nessuno riesce più a guardare la televisione fino a quando i vigili lo riportano indietro.)

LA SOGLIOLA: Scusate ragazze, mio marito mi sta chiamando. “Pronto amore …” – e scoppia a piangere – “Vedrai, supereremo anche questa …”.

Il PESCE TARANTOLA 2 ride, di una risata amara, e si rivolge a LA SOGLIOLA: Tesoro, nella vita si supera tutto. Solo alla morte non c’è rimedio.

Benvenuti negli abissi…

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