Sembra non avere un nome quell’uomo che si aggira per le strade della città senza una meta.
Tutti sostengono che sia pazzo, inutile e dimenticato scarto di una società che ha bisogno di correre all’impazzata, di produrre senza sosta, non riuscendo più a ricordare perché. Non ci si pone nemmeno la domanda e, quando capita che esca per caso in un discorso qualunque, la risposta è tanto ovvia quanto meccanica: arrivare alla fine del mese. Una questione puramente economica (sempre che di economia si tratti). Soldi da spendere. Nessuna riflessione sul modo in cui quei soldi vengono spesi. E, ancor prima, nessuna riflessione sul modo in cui quei soldi vengono guadagnati. Tempo perso e soldi spesi in una corsa pazza. Tutti corrono senza sapere perché.
“Che spreco di energie!” pensa quell’uomo che sembra non avere un nome. Lui ha deciso di allentare l’andatura. Di tanto in tanto si ferma, per poi riprendere il cammino. In tasca giusto i soldi per arrivare alla fine della giornata, nella testa tante domande che aspettano di trovare una risposta.
Ora è seduto sulla riva del fiume e guarda l’acqua che scorre.
Lì, in quello scorrere lento e inesorabile, tutto ha un senso. Ha un senso l’acqua, ha un senso la direzione della sua corsa, ha un senso il letto del fiume che la contiene e che pian piano si fa modellare senza opporre resistenza. Così deve essere e non potrebbe essere diversamente.
“Invece nel mondo reale va tutto al contrario” pensa l’uomo che sembra non avere un nome. Lì la corsa è pazza perché si fa di tutto per correre nella direzione opposta. Tutti corrono nella direzione sbagliata senza sapere perché.
Ancora seduto sulla riva del fiume, l’uomo che sembra non avere un nome capisce di dover trovare un senso prima di riprendere la sua corsa. Ha bisogno di qualcosa in cui credere, ha bisogno di trovare il coraggio di andare contro corrente (che poi, a ragion di logica, sarebbe la giusta direzione). Solo in questo modo può trovare il suo ruolo nel mondo, solo in questo modo può smettere di essere inutile, se non distruttivo per sé stesso e per gli altri.
Continuando a guardare l’acqua che scorre, l’uomo a poco a poco comincia a ricordarsi il suo nome…