Presenze
Rotolo in un angolo
a luci spente,
a occhi enormi;
credo al crepitio del legno
alle tubature che gocciano.
Attendo:
il gelo di un graffio,
un urlo che stracci
questo silenzio
che immobile
impazzisce i nervi,
scoppia la nuca,
secca la gola.
Paralizzando mi agita
questa notte di presenze
e luci filanti,
ben più amica
di quanto credessi:
sono sempre le tre
sbarro le orbita
gioco coi mostri
addormento il panico,
sedandomi
dimentico.
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